lunedì 26 ottobre 2009

Costituente ecologista a Lugo

picto_europe_ecologieL'inaspettato esito del recente congresso nazionale dei Verdi avrà dei risvolti anche a Lugo.
I Verdi hanno scelto di abbandonare il progetto Sinistra e Libertà, che li avrebbe visti scomparire in una forza politica per certi versi lontana dal movimento ambientalista, per un ritorno al passato e allo spirito col quale nacquero i Verdi in Italia e in Europa.
Seguendo il vecchio slogan Verde “Né a sinistra, né a destra, ma avanti”, con quella che è stata chiamata dal nuovo Presidente nazionale Angelo Bonelli la “costituente ecologista”, i Verdi cercano di porre fine alla diaspora che ha colpito per anni il popolo ecologista. L'obiettivo è, sul modello francese, creare una forza politica ecologista, che raccolga tutti gli ambientalisti sparsi dentro e fuori dalla politica e che possa dare ai cittadini un'alternativa concreta al populismo della destra e al fallimento dei socialdemocratici.

lunedì 19 ottobre 2009

Gli effetti del buon governo dei Verdi

Leggendo il resto del carlino del 14 ottobre,cronaca di Lugo (RA) risulta che,secondo le classifiche di Pagina 2 rifiutiLegambiente, il comune di Lugo è in Emilia Romagna ,per il secondo anno consecutivo,il comune più riciclone tra quelli oltre i 25.000 abitanti. Raccolta differenziata oltre il 54%. Percentuale destinata a crescere visto che dallo scorso febbraio è iniziato il porta a a porta nel centro storico.
Già in queste zone siamo al 65% e si dovrà estendere a tutto il comune.

mercoledì 14 ottobre 2009

Il coraggio di osare

I Verdi italiani verso la nuova costituente ecologista
La mozione, sostenuta dai Verdi di Lugo, che ha vinto il congresso del 9-10-11 ottobre 2009

0910faunaFiuggiI risultati elettorali e il peso politico dei Verdi europei, in così forte controtendenza rispetto a quelli italiani, dimostrano che lo spazio politico per una forza ecologista può esserci se si è in grado di associare ad un'analisi critica della società un progetto politico realmente e radicalmente alternativo.
Tutti i movimenti più vitali della società civile a livello mondiale, così come i Verdi europei, traggono linfa e ragioni da un'analisi ecologista della realtà, e cioè dal legame indissolubile tra le battaglie per la difesa dell'ambiente e quelle per la giustizia sociale, per il riconoscimento dei diritti civili, per la costruzione della democrazia e della pace. La proposta politica ecologista racchiude in sè una nuova e migliore prospettiva di vita per tutti, un progetto di futuro sostenibile, una risposta concreta alla crisi complessiva in atto. Una prospettiva ancora più necessaria in Italia con il centrodestra al governo e il centrosinistra indebolito e privo di un comune progetto di futuro sostenibile, alternativo al modello populista proposto dal centrodestra.

martedì 13 ottobre 2009

I Verdi mascherati

Foto misteriosa

Chi sono i Verdi di Lugo, mascherati e fotografati, col neoeletto Presidente dei Verdi Angelo Bonelli?
Non è difficile...
Chi indovinerà vincerà una visita guidata alla faraonica sede dei Verdi di Lugo a cura del logorroico Fausto Bordini.

lunedì 12 ottobre 2009

Verso una costituente ecologista

Angelo Bonelli è il nuovo leader dei Verdi.
Al termine di un congresso che, in un modo o nell'altro avrebbe decretato la fine dei Verdi, ha vinto la mozione che mira a ricreare una nuova forza politica ecologista italiana, sul modello francese, mentre è uscita sconfitta la mozione della dirigenza nazionale, che prevedeva l'ingresso definitivo dei Verdi in Sinistra e Libertà.
Una svolta congressuale a sorpresa che ha premiato, di misura, la linea dell'ex capogruppo alla Camera: ovvero, l'uscita immediata dal progetto di Sinistra e libertà: "Ora - spiega ad Affaritaliani.it - si parte con la Costituente ecologista: post-ideologica e aperta a tutti. Anche a Beppe Grillo. Contatterò Nichi Vendola e Claudio Fava per comunicar loro che i Verdi si ritirano dal progetto di SeL".
Bonelli fa un invito all'unità, perché anche i componenti della mozione uscita sconfitta a Fiuggi, quella guidata da Loredana De Petris diano il loro contributo alla Costituente ecologista: "La mia sarà una presidenza molto inclusiva, partecipata.

venerdì 2 ottobre 2009

Sondaggio: quale futuro per i Verdi?

E' possibile un futuro per il movimento politico ecologista italiano?

Malgrado i grandi risultati ottenuti dalle formazioni ecologiste in tutta Europa, prime fra tutte le recenti esperienze dei Verdi tedeschi e francesi, in Italia il movimento Verde sembra ormai indirizzato verso un irrimediabile declino. I Verdi italiani, ridotti ormai al partito dell'1%, sono fuori dal parlameno italiano, dal parlamento europeo e da molte amministrazioni regionali, provinciali e comunali.
Che fare?
Fondersi con i vendoliani e con la Sinistra Democratica nel pasticcio "Sinistra e Libertà"?
Ripartire con un nuovo movimento ecologista autonomo, seguendo il recente modello francese?
Confluire in un partito più grande?
Abbandonare la politica?
Rassegnarsi alla sconfitta?

Dite la vostra, lasciate un commento...

La profezia di Alexander Langer

Riportiamo un articolo scritto dal Alexander Langer per "Alfabeta" nell'ottobre del 1985 e ancora attuale.
L'articolo sembra descrivere i Verdi di oggi.

Quanto sono verdi i conservatori, quanto sono conservatori i verdi

I "verdi", per quanto ancora in statu nascenti e quindi poco definiti e caratterizzati, nei vari paesi hanno assunto sinora il volto di un movimento essenzialmente utopistico. Intendo dire: un movimento (di pensiero, culturale, politico ecc.) che aspira a qualcosa che non si ha o non si è, ma si vorrebbe avere o diventare, immaginando un possibile mondo migliore da realizzare nel futuro.

Un mondo pacificato, liberato dall'aggressività delle armi e dello sfruttamento distruttivo dell'ambiente, il regno della cooperazione al posto della concorrenza, della solidarietà al posto della competizione, l'equilibrio (tendenzialmente stabile) economico e ecologico al posto dell'espansione e della crescita, la salvaguardia e la valorizzazione delle diversità invece che l'omologazione e la standardizzazione di tutto e di tutti. Dimensioni conviviali e non industriali - anche nello sviluppo tecnologico, nella produzione e nei consumi, nella stessa democrazia e convivenza organizzata della società. Realizzazione di un nuovo rapporto con la natura e con l'ambiente che - se già non è possibile ripristinare alcuna integrità violata e distrutta - almeno aiuti l'umanità a non procedere a ulteriori e del tutto irreparabili mutilazioni.